Scienza ed etica

Tema: scienza ed etica
La scienza è conosciuta da tutti per i suoi risultati sorprendenti, a volte rivoluzionari nelle attività lavorative e anche nella vita quotidiana, con strumentazioni e macchinari in alcuni casi molto proficui, in altri certamente utili e in alcuni, invece, ambigui per le possibili conseguenze per gli esseri umani. Quanto alla “libertà” della scienza, due guerre mondiali, se non altro, hanno dimostrato a quali esiti possa arrivare la scienza sotto la spinta del potere politico ed economico.
Se dunque nel suo ambito tecnico la scienza non ha rilevanza etica, nel senso che non è passibile di giudizio morale positivo o negativo, poichè è semplicemente “oggettiva”, dal punto di vista del suo uso o delle sue applicazioni concrete non può prescindere da validi principi morali. La morale umana deve perciò sviluppare il senso di responsabilità parallelamente allo sviluppo scientifico. La scienza, infatti, secondo la visione moderna e contemporanea, comporta l’idea di una forza capace di trasformare le condizioni di vita. È quindi concepita come potere che opera sulla natura e sull’uomo e quindi è soggetta alle valutazioni che definiscono il giusto modo di essere e di vivere dell’uomo.
Il cammino della scienza è stato, negli ultimi anni, veramente veloce e molte sono state le scoperte scientifiche che hanno aperto nuovi orizzonti del sapere umano. Ma, come spesso accade, non tutti vedono favorevolmente il progresso scientifico e così nascono anche dubbi e timori.
Un chiaro esempio è quello dell’ingegneria genetica e delle biotecnologie. Questi nuovi studi aprono orizzonti nuovi per l’umanità, perché sono in grado di fornire, per esempio, nuovi strumenti utili per curare alcune malattie e addirittura per cercare di risolvere il problema della fame nel mondo. I vantaggi ottenuti fino ad oggi sono veramente notevoli: le principali applicazioni delle biotecnologie vanno dalla produzione di vaccini a microrganismi capaci di aumentare la produttività di alcune piante o di renderle inattaccabili da agenti esterni, alla creazione di animali geneticamente modificati utilizzati per lo studio di alcune malattie e per il trapianto degli organi. Forse, come ho già detto, si riuscirà a vincere la fame nel mondo: l’ingegneria genetica può aumentare la produttività e la qualità dei prodotti agricoli, diminuendo anche le loro malattie e quindi l’uso di sostanze chimiche, dannose per l’uomo e per l’ambiente.
Contemporaneamente, però, nascono anche dubbi e paure: è vero infatti che con le biotecnologie si possono creare vaccini e medicine più efficaci ma si possono creare anche pericoli per l’uomo e per l’ambiente se, per esempio, vengono utilizzate con superficialità e imprudenza. Se qualche scienziato, che non rispetta le regole etiche e morali, produce qualcosa di dannoso per l’uomo e per l’ambiente, e perde il controllo su questo prodotto, cosa succederà? A tal proposito però è giusto ricordare l’altissimo livello di correttezza di alcuni ricercatori che, durante un convegno in California nel 1975, decisero di interrompere alcuni esperimenti su batteri e virus perché non erano garantite sufficientemente le condizioni di sicurezza degli esperimenti: se questi batteri fossero sfuggiti per qualche motivo dai laboratori, le conseguenze per l’umanità sarebbero state molto gravi.
Io sono abbastanza favorevole all’evoluzione scientifica anche nel campo delle biotecnologie e dell’ingegneria genetica, a patto però che ci siano regole chiare per tutti e che i controlli nei laboratori siano sempre efficaci. Vedo infatti con ottimismo il futuro e a tale proposito voglio ricordare la recente decodificazione del genoma umano, grazie ad uno scienziato italiano e ai suoi collaboratori: questo traguardo ha fatto nascere grandi speranze per la cura di numerose gravi malattie, ma senza i dovuti controlli chi ci assicura che non nascerà, o non è già nata, qualche grave malattia a causa di un errore in laboratorio?
La mia speranza è che il livello morale ed etico degli scienziati che lavorano nel campo delle biotecnologie e dell’ingegneria genetica sia sempre elevato, così come fu elevatissimo quello degli scienziati californiani nel 1975. E così la speranza di un futuro migliore diventerà una bellissima realtà, per tutti gli esseri viventi sulla terra.